Continua lo straordinario successo di Veneto Stato. Anche nella serata di Preganziol del 23 febbraio oltre 200 persone hanno partecipato alla presentazione del nostro progetto politico democratico e legale per un Veneto Stato indipendente.
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Brava.
brava! me fa ben vardar sti video, i me da speranza 🙂
Anca a mi me fà star ben!!!
W VS e WSM.
Brava
Chiaramente un BRAVA ( tutto maiuscolo ) anche da parte mia.
Ho molta fiducia nei nostri ragazzi.
Sono come l’acqua di sorgente limpida e pura, che scava il duro granito.
Crisvi 🙂
Miscela esplosiva, BRAVA e BELLA
I Sardi si stanno incazzando di brutto;
http://vitobiolchini.wordpress.com/2012/02/22/napolitano-terrorizzato-dalle-contestazioni-in-sardegna-treni-soppressi-perquisizioni-sui-pullman-e-perfino-linno-di-mameli-salta-per-motivi-di-sicurezza/
Ovviamente hanno tutta la mia ammirazione.
Riprendete la vs sovranità e poi buttate fuori a calci anche gli yankee,vi hanno devastato il territorio con le loro basi criminali.
£a £engoa italiana £a xe be£a ansi be£isima, ma un independentista veneto ga el dover mora£e de parlar in £engoa Veneta, spesialmente in publego! Bison recordarse senpre de cuesto.
Ecco nantro etnonazionalista…. per curiosità pa esar indipendentista go da magnar poenta co e moeche e bere grinton?
Non sono d’accordo, mi considero indipendentista perchè non mi riconosco nelle rappresentanze italiane e mi sento depredato e truffato da questa accozzaglia di inetti, tuttavia sebbene parli correntemente la £engoa Veneta con chi mi circonda , non ho niente in contrario a chi si esprime in italiano , diciamo … che è comprensibile da tutti , dai belumat ai rovigoti !
Con ciò, Tanto de rispeto a chi preferise parlar veneto! Libertà de esprimerse , basta capisse e cercar de n’dare tuti pa a stessa direxion , ze ora de voltar pagina WSM
Concordo co Guderian.
Co parlo in Veneto in publico ghe xe a chi no ghe piaxe parchè paro manco seria. Co parlo in italian riva a criticarme quei che ghe piaxe sentir sol che parlar Veneto. No rieso mai farli contenti tuti! 🙂
Brava Anna!
determinata, vera, diretta!
Albert, vergognati di dare dell’etnonazionalista a chi difende la lingua veneta, anzi chi non la usa mi fa un po’ specie visto che è la lingua italiana è quella usata ufficialmente dalla lega Nord che ha più volte proibito di usare quella veneta nei comizi, professano dunque il tuo stesso pensiero,chi sarebbe allora l’etnonazionalista? Perché non passare direttamente all’inglese allora per essere ancora più dandy e non sembrare troppo grezzi?
Ciò paiasso mi parlo in veneto tuto el di ma chi che voe distruggere l’italian xe un “PANPANO”….te ti xe cussì bauco che te ghe capio che mi voio vietar de esprimarse in veneto vol dire che no te si bon gnanca lezare.
PAMPE
Ma dove vutu ndar? Mi no discuto co chi ofende, 2 frasi 3 offese, dai dell’etnonazionalista agli altri e poi ti comporti da fascista, sieg heil caro mio tutti ai tuoi ordini! Camina curi va la.
No no me comporto da fassista parchè a to idiozia te a ghe dita.
No star cambiar e carte in tavole te ghe dito:
“vergognati di dare dell’etnonazionalista a chi difende la lingua veneta” o go scrito mi ?
Quindi a uno che : 1 me dixe vergognate
2 no ga minimamente capio cossa che volevo dire no ghe porto rispeto .
Scusa me so desmentegà el termine pi coreto: MONA.
E xe inutie che te me de del fassista, impara el significato dee paroe.
Ste boni toxi,
Credo che sia tuto fruto de un vostro malinteso.
Ofendere serve a poco, meio spiegarse col dialogo.
Me pare peraltro ( go leto n’altra so precisasion ), che Joani nol voia screditare chi dei nostri parla e scrive in italian, ma solo invitare a usare de più la lingua Veneta durante le nostre conferense.
Quando riva scritori de storia Veneta, durante le serate che organizo mi, scomisio a presentarli in italian e dopo na serie de discorsi pertinenti, i stesi i vien continuà in Veneto.
Vedo che la gente apreza dalbon sto dualismo.
N’altro vantagio de noialtri Veneti, rispeto a chi xè bon de parlare solo in italian. 😉
Però toxi ve digo na roba par mi importante.
In genere l’italian clasico, queo che non conose la storia e la cultura de noialtri Veneti e chel pensa e a volte telo dise anka in tel muso : ” voi parlate solo dialetto, perchè non siete in grado di parlare l’italiano fluentemente “, telo ” copi ” quando te ghe dimostri de avere na padronanza dela lingua italiana, superiore ala sua e par esempio te ghe coregi in direta i congiuntivi ( erore clasico de milioni de meridionali ), o te utilizi na terminologia più rafinata dela sua.
Quindi toxi, continuè pure col Veneto ( lingua ) ma sensa dismentegarve che anka l’italian pol vegner utile al bisogno.
Sani e sempre WSM
Crisvi 🙂
Io condivido il pensiero di Albert, Guderian ( persona che trovo molto interessante )e d’Alessia.
Scusate la franchezza, ma trovo veramente stupido demonizzare l’italiano ( lingua ).
Per i puristi assolutisti, dobbiamo forse parlare solamente il Veneto e rimanere circoscritti nei nostri confini, per non perdere la purezza della razza ?
Dimenticano forse essi, che siamo un connubio eterogeneo di razze, alternatesi nel corso dei secoli, specie con le invasioni barbariche ?
Guardate nella parte dei settecomuni ( cimbra ) le caratteristiche somatiche medie di quei popoli, vi sembrano più Venete o germaniche ?
Persino il cimbro è un’antica lingua, ancora parlata in quelle zone.
Eppure parlano anche il Veneto e l’italiano.
Anch’io ho la certezza storica, che la mia famiglia è Veneta da almeno 800 anni, ma prima ?
Parlare di unicità di lingua, mi sembra un discorso molto ” ariano ” e chi ha orecchie per intendere, intenda.
Non dobbiamo più neppure parlare inglese, francese, spagnolo, tedesco, per questi assolutisti ?
Mia moglie che sta imparando il cinese mandarino, cosa deve fare ? Devo dirle d’abbandonarlo, per studiare SOLAMENTE la grammatica Veneta ?
Ma qual’è realmente la grammatica Veneta riconosciuta e certificata ?
Meno assolutismi circoscritti a realtà personali e poco condivise, meno dettagli insignificanti e più proiezioni verso l’obiettivo principe :
La liberazione pacifica del nostro popolo !
Inoltre, un domani che il Veneto sarà finalmente indipendente, qualcuno dovrà pure andare a trattare, transare, dialogare, vestire toni diplomatici, con la parte stivaliera rimanente, che vuole rimanere italiana.
Secondo voi questa trattativa sarà effettuata in Veneto, o in inglese ?
Io ne dubito seriamente.
Ogni guerra si è sempre conclusa a un tavolo di trattative, non dimentichiamolo. La storia è sempre madre d’insegnamento di vita.
Ah, quasi dimenticavo……….io ho fortemente voluto ( e manifestato per ) l’introduzione facoltativa della lingua Veneta nelle scuole.
Ma non firmerò mai e poi mai, per l’abolizione della lingua italiana nelle stesse scuole, se un domani il Veneto sarà ( come tutti auspichiamo ) indipendente.
“Gli svedesi”, mi ha detto un norvegese, “sono tedeschi che hanno l’aspetto di esseri umani.” ( Peter Ackroyd )
Bella la frase sugli svedesi, non l’avevo mai sentita, nessuno penso voglia eliminare l’italiano sarebbe stupido sono daccordo, ma a mio avviso sarebbe più coerente per un partito indipendentista che fa convegni in territorio veneto di esprimersi in veneto tutto qua, lo fanno i catalani, i baschi, gli occitani ecc. non mi sembra siano degli etnonazionalisti, brr che brutta parola italiana vi siete inventati.
Forse ti piacerebbe di più il termine ETNOVENETO…….. 😉
Per me la lingua di Dante è sublime, poetica, molto ricca di lemmi, pregna di retorica.
Non mi sembra sia giusto, fare la guerra a una lingua.
Il nostro vero problema è il sistema italiano.
Questo dobbiamo cambiare grazie all’irredentismo.
Durante i convegni, si può iniziare in italiano inserendo dei cammei ” venetofoni ” molto gustosi.
Può essere anche un ottimo sistema per catturare l’attenzione dell’interlocutore, evitando d’annoiarlo.
In fondo chi non ama le commedie Goldoniane o di teatro popolare del Ruzzante ?
Dario Fo paragona Il Ruzzante ( oppure Ruzante ) a Moliere, quali i suoi due più grandi maestri di teatro.
Nota in questo link come finalmente non si parli più di DIALETTO Veneto, ma di LINGUA VENETA.
http://it.wikipedia.org/wiki/Letteratura_in_lingua_veneta
” Eppur si muove ” recitava il celeberrimo Galileo
😉
Joani…me toca dirte a ti vergognate de inventar robe che non esiste, e fattispecie quella che la Lega avrebbe vietato la lingua veneta nei comizi…ma che c….zzo situ drio dir, ma da quando mai, vara che go partecipà a vari comizi della lega quà nel veneto e i ga sempre parlà in veneto i nostri, e se erano invitati esponenti lombardi di certo non potevano parlare in veneto e neanche in lombardo perchè a sua volta non capivamo noi.Quindi Joani spara manco cazzate e sii più intelligente in futuro a denigrar atri o altro senza cognizione di causa.
Non pensavo di suscitare un simile vespaio! Ciò, però, non mi dispiace. Vorrei qui togliere ogni dubbio sul mio pensiero al riguardo dell’espressione veneta, dichiarando quanto segue. Io non voglio cancellare nessuna lingua, tantomeno quella italiana che amo e che non considero affatto straniera. Io volevo semplicemente dire, invitare i Veneti che parlano ad altri Veneti a sforzarsi di esprimersi nella nostra lingua comune, il più possibile, senza vergognarsene (quanto ce ne hanno fatto e fanno ancora vergognare!). Questo per ottenere anche un effetto pedagogico su quanti, nell’intimo, pensano che sia una espressione grezza non più degna di essere usata neanche con i bambini. Di questo passo, la nostra espressione Nazionale, in brevissimo tempo sarà perduta. Io non voglio questo e, anche se sono pessimista al riguardo, farò tutto quello che mi è possibile per ostacolare questo processo di estinzione della nostra radice principale che è la lingua. Sono già alcuni anni che mi impongo di rivolgermi a ogni Veneto in £engoa Veneta: sia verbalmente, sia per iscritto, mail e altro. So che certe persone mi disprezzeranno o, peggio, mi considereranno patetico. Accetto di pagare questo scotto perché so che questo serve molto a educare i Veneti e specialmente le nuove generazioni a non dimenticare le loro radici di popolo.
La Venetia futura che sogno è un paese moderno, giusto, dove ogni essere umano sarà rispettato nelle regole e nella trasparenza democratica, dove nessuno potrà prevaricare nessun’altro. Un paese dove la Legge sarà rispettata da tutti e questo sarà inculcato fin dalla più tenera età usando il veneto, l’italiano e magari anche l’inglese o altro.
Se questo significa essere etnonazionalista accetto volentieri la definizione.
Ringrazio tutti per i complimenti!oltre alla soddisfazione contribuiscono a far crescere la voglia di impegnarsi!ma vanno bene anche le critiche!mi scuso pe aver parlato italiano!volevo fare la premessa iniziale specificando che avrei parlato come che PURTROPPO i me ga insegnà scuoea
Non devi scusarti, l’importante è quello che hai detto e non la lingua che hai usato.
Non deve essere una costrizione nè l’italiano nè il veneto certi individui si fermano alla forma e non si accorgono della bontà della sostanza.
Eipä ole koskaan käynyt mielessä laittaa basilikaa rahkaan, pitänee joskus kokeilla. :)Mieheni vatsa menee aivan sekaisin tavallisesta maidosta, lumimuaodosta tulee pelkästään ilmavaivoja.
….so parlare il veneto…e lo uso…non spessissimo
Ma mi piace perché ci sono cose che in veneto si capiscono meglio!essendo il mio primo intervento ero più tranquilla a parlare nel modo che uso più frequentemente!se ci saranno altre occasioni per fare degli interventi mi impegnerò,superato l’imbarazzo che si prova le prime volte che ci si ritrova con un microfono in mano, a parlare in quella che è la mia lingua!grazie a tutti ancora!
Ma voi indipendentisti che vi scannate su quale lingua usare, l’italiano o il veneto, lo sapete che molti documenti ufficiali della Serenissima erano redatti in italiano? Avete mai visto a Venezia la lapide al Campo SS Apostoli (datata 1727)? Io sì! E non è scritta in veneto!
conplimenti a la dorigon. ma piaxe el so anemo.
@giovanni pistolato vorìa far na me riflesion.
mi no fasso coestion de lengoa mejo o pexo, ma sarìa mejo partir da la raixa:
el veneto el ghe xera, el tajan invese no. el xe vegnùo xo (anca) da el veneto inte i secui par “merito” de xente che voeva far “n’esperanto” stivaliero (cofà dante, “crusca”, i veneti trissino, bembo…).
i documinti veci che se cata en tajan no i xe “el tajan”, ma i xe scriti inte on sesto “tajan” che xera drìo formarse cofà n’incroxo de lengoe stivaliere.
eco parchè, in veneto, su epoche visine se cata anca scrite en tajan, e su coele pì lontane se cata latin.
ma latin e tajan le xe de pasajo, el veneto invese resta (anca se el se trasforma co le varie influense esterne).
el bruto xe che ancùo parlar veneto xe sol che par far i pajassi o batue, invese parlar tajan el “fa pì serio, pì cultura”.
coesto mi lo ciamo “rasixmo de la cultura nativa”.
consegoensa? la vergogna par el veneto, l’orgolio sgionfà par chi che sà el tajan ben (ocio: “par chi che sa” no “par el partiota tajan”).
dognimodo, capiso che vivemo inte on tenpo indove coalchiduni vol globarixarse e cavar fora i “dialeti”. alora sarìa mejo essar pì coerenti:
parlemo l’inglexe.
E’ vero. Molti documenti della Serenissima erano redatti in italiano, anche se si trattava di un italiano diverso da quello di oggi, anche nella stesura.
L’ho verificato in antichi manoscritti del 1.500 e successivi, in una sezione riservata della biblioteca primaria del mio capoluogo.
Tuttavia, questo non comportava l’esigenza del popolo Serenissimo di parlare fluentemente questa lingua.
Inoltre, molti atti pubblici e privati, erano stilati in lingua Veneta.
Mi giunge a memoria un testamento olografo di un mio antenato, incriminato e condannato ai piombi, per aver avuto la meglio in uno scontro mortale di cappa e spada a singolar tenzone, con un nobile suo pari.
Egli redasse il testamento unicamente in lingua Veneta, dove lasciava al figlio primogenito gran parte delle sue sostanze e il rimanente all’adorata moglie, oltre a enti benefici.
Se perdessimo la nostra lingua, alieneremmo una formidabile essenza del nostro migliore passato.
Siamo Veneti grazie anche alla lingua che parliamo.
Come noti, tuttavia, non disdegno di scrivere e parlare in italiano, o in altre lingue mondiali diffuse.
Ad Maiora.
Crisvi 🙂
questa volta scrivo in italiano 🙂
in effetti ci sarebbe da parlarne un pò riguardo l’influenza della parola sulla psiche.
forse tanti utenti lo sanno già, però ci tengo ugualmente a raccontare qualche “curiosità”:
per fortuna la scienza negli ultimi decenni ha fatto grandi passi, a convalidare quanto dico, scoprendo che siamo sensibili alle vibrazioni (gli antichi saggi già sapevano, però le continue e massiccie infiltrazioni nel potere di uomini corrotti misero tutto a tacere).
la parola è una vibrazione.
anche uno schiaffo è una vibrazione ma di frequenza differente.
tutti e due influiscono.
(ci sarebbe da aggiungere anche il pensiero… ma la se slonga massa).
così come una carezza da effetti differenti piuttosto che uno schiaffo, anche due suoni differenti producono effetti differenti tra loro.
i veneti erano ritenuti, fin dall’antica roma, un popolo amabile, dolce, guerriero (nel senso “buon difensore della propria terra”).
ancora oggi la toponomastica veneta rispecchia il tono amabile di questo antico popolo (piave, dese, soave, thiene…).
il popolo veneto era entrato in loop con il suo “verbo”, cioè la’articolazione morbida di vocali e consonanti alimentavano l’animo popolare. questo a sua volta, avendo trovato una sintonia di vita -cosciente o meno-, manteneva il suo idioma arricchendolo.
così, arricchisci qua e alimenta là, la struttura fisica umana e il “corpo popolare” ricevettero un potenziamento che durò nei secoli.
infatti, non ci si chiede come sia possibile che il volgo veneto fosse così unito e non rinnegò mai, nemmeno di fronte alla forca nemica, d’essere serenissimo, marchesco o venetiano?
oggi questa “forza” è diminuita di molto nei veneti, si potrebbe dire che è alla pari di quella degli italiani.
in poche parole, un suono che non nasce (nel vero senso della parola, cioè venire dalle viscere) nel popolo ma viene indotto da alcune persone per mezzo di una neo cultura perchè stanche del “vecchio” in quanto la loro l’ignoranza interiore ne ha reciso il dialogo, porta una destabilizzazione psichica che di conseguenza ricade nel concreto.
questo non significa che per una persona è dannoso imparare più d’una lingua.
il punto è: mantenere il fulcro. el larin.
personalmente quando sento parlare il veneto mi sento a casa, comodo, emotivamente in pace, in famiglia.
questo mi da forza.
sul tema “lingua” per me non è una questione di campanilixmo venetista…
diciamo che è una questione di sintonia nella Vita.
non voglio togliere nulla a chi preferisce parlare anche/solo l’italiano naturalmente 😉
Bravo Vianelo,
Ritengo la tua discettazione estremamente interessante, nonchè culturalmente implementante.
🙂