Ecco come il Veneto conquisterà la propria indipendenza
Il Veneto diventerà indipendente quando le comunità che si riconoscono in essa voteranno a favore di ciò in un referendum democratico.
Un governo guidato da una classe dirigente indipendentista nel parlamento veneto organizzerà un referendum sull’indipendenza nel suo primo mandato istituzionale. Se la maggioranza dei votanti nel referendum voterà a favore dell’indipendenza, i rappresentanti del governo veneto cominceranno i negoziati con Roma per accordarci sui termini dell’indipendenza.
Mentre i negoziati saranno in corso, sarà presentata una bozza di costituzione per il Veneto indipendente. La costituzione veneta garantirà i diritti dei cittadini veneti e determinerà le modalità di governo del Veneto.
1. Come otterremo l’indipendenza?
Il percorso è semplice.
Prima di tutto, alle elezioni dell’attuale Regione Veneto, il Popolo Veneto vota la coalizione politica che è a favore dell’indipendenza.
Poi, il governo di Venezia retto da tale coalizione organizza un referendum di autodeterminazione del Popolo Veneto chiedendo se il popolo veneto è a favore dell’indipendenza.
Infine, il governo veneto conduce i negoziati per l’indipendenza con Roma, dando vita a un accordo sull’indipendenza.
2. Chi decide se avverrà l’indipendenza?
Decidi tu.
L’indipendenza avverrà solo quando il Popolo Veneto voterà a suo favore. È necessario un mandato democratico per ottenere l’indipendenza.
Tale mandato sarà originato da un referendum con un’unica semplice domanda che permetterà al Popolo Veneto di dire un chiaro “Sì”, oppure un “No” all’indipendenza della Veneto. Potranno votare tutti gli aventi diritto al voto nel territorio veneto chiamato alle urne per il referendum.
3. Chi organizza il referendum di autodeterminazione?
La giunta regionale veneta, su approvazione del consiglio regionale veneto.
Dopo l’elezione del consiglio regionale, un governo retto da una coalizione indipendentista introdurrà le misure necessarie a indire un referendum consultivo sul tema dell’indipendenza.
4. Il consiglio regionale veneto avrà l’autorizzazione a tenere un referendum?
Il principio di autodeterminazione dei popoli è una norma di diritto internazionale generale ed inderogabile che produce effetti giuridici (diritti ed obblighi) per tutta la Comunità degli Stati. Esso è entrato in vigore da noi con Legge statale n. 881 del 25 ottobre 1977 (ratifica ed esecuzione del patto di New York), secondo cui “Tutti i popoli hanno il diritto di autodeterminazione. In virtù di questo diritto, essi decidono liberamente del loro statuto politico e perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale”.
Il Popolo Veneto trova poi definizione legale secondo l’art. 2 della Legge statale n. 340 del 22 maggio 1971, che recita “L’autogoverno del popolo veneto si attua in forme rispondenti alle caratteristiche e tradizioni della sua storia”.
Grazie alla Legge statale n. 85 del 24 febbraio 2006, è consentito esprimere opinioni e compiere atti democratici e non violenti per ottenere l’indipendenza di territori attualmente inglobati nello stato di cui è parte il Veneto.
Vale a dire che noi possiamo agire in modo democratico e pacifico per portare avanti l’autodeterminazione del Popolo Veneto e ottenere in modo non violento l’indipendenza del Veneto.
5. Cosa succede se il Popolo Veneto vota “Sì” nel referendum per l’indipendenza?
Iniziano i negoziati.
Se una chiara maggioranza di coloro che votano nel referendum si esprimeranno a favore dell’indipendenza, i rappresentanti del governo veneto inizieranno negoziati diretti con Roma per trattare un accordo sull’indipendenza.
6. Cosa succede se Roma prova a dire “No”?
Politicamente è assai improbabile, a meno di una deriva antidemocratica italiana. In ogni caso il diritto internazionale prevede il ricorso del Veneto in una sede neutra.
Comunque sia, l’autodeterminazione del Popolo Veneto è una riforma legale, come visto sopra.
In base ai precedenti degli stati baltici, della Repubblica Ceca e della Slovacchia e di moltissimi altri paesi, possiamo dire che non c’è alcuna ragione che impedisca al Veneto di diventare uno stato indipendente se sceglie di esserlo.
7. Chi negozierà l’istituzione dell’indipendenza?
La convenzione internazionale sui diritti dell’uomo afferma il diritto di ogni popolo alla propria autodeterminazione. Scegliere l’indipendenza in un referendum sarebbe un atto di autodeterminazione del Popolo Veneto.
Il governo veneto negozierà con il governo italiano, con discussione approfondita sui temi che saranno affrontati dai rappresentanti appropriati, sotto il controllo generale delle responsabilità ministeriali da ambo le parti.
8. Che cosa verrà negoziato?
Attraverso un mandato democratico, l’argomento di negoziazione non è se ci sarà, o meno l’indipendenza, ma le modalità in cui ciò avverrà e le tempistiche. Le discussioni saranno centrate sugli accordi operativi per assicurare la transizione più morbida possibile.
Le principali aree di discussione saranno la suddivisione dei patrimoni italiani (ad esempio in Italia e all’estero) così come dei debiti italiani. Saranno inoltre discussi gli accordi per le forze armate, così come il futuro di altri organismi non governativi italiani.
Ciò che cerchiamo è un accordo onesto sui diritti e sulle responsabilità sia del Veneto sia dell’Italia e la costruzione della base per una nuova e migliorata relazione tra i due paesi.
Il diritto internazionale e i precedenti di molti paesi del mondo assicureranno la conduzione di tali negoziati su una base di onestà e rispetto reciproco. E quando i politici italiani ci predicono risultati sfavorevoli ai negoziati sull’indipendenza. Noi dobbiamo chiedere loro: state realmente affermando che affrontereste i negoziati solo con l’intento di recare danno al Veneto?
9. Quali patrimoni italiani saranno suddivisi?
Sarà fatta una stima da un organismo internazionale indipendente dell’ammontare e consistenza del patrimonio italiano in Veneto. Noi abbiamo pagato per la nostra quota e quindi all’indipendenza abbiamo il compito di ottenere la nostra quota parte indietro.
La Convenzione di Vienna del 1983 sulla successione degli Stati rispetto ai beni pubblici, ai debiti pubblici e agli archivi stabilisce i principi per la divisione dei valori di tali patrimoni durante i negoziati per l’indipendenza.
I beni includeranno il demanio, il patrimonio edilizio pubblico, le riserve auree e di valuta estera, nonché le proprietà per la fornitura di servizi italiani (compresa l’enorme apporto dato dalle proprietà nell’area metropolitana di Roma).
Dovranno essere discusse anche le proprietà diplomatiche e militari all’estero. È presumibile che l’Italia vorrà mantenere la proprietà di molti di tali beni, nel qual caso al Veneto sarà liquidato il pagamento della propria quota parte.
10. Quanto durerà questa fase?
Riteniamo che le negoziazioni potranno durare tra i sei e i dodici mesi.
I negoziati saranno conclusi dalle relative legislazioni sia del parlamento veneto sia del parlamento italiano, con l’effetto di trasformare i termini di accordo in un trattato vincolante per i due nuovi stati.
1.1. Chi governerà in Veneto durante questo periodo?
Durante la conduzione dei negoziati, gli enti locali veneti continueranno a gestire le materie di propria competenza e gradualmente saranno negoziati i poteri che saranno trasferiti da Roma al Veneto.
Il governo e il parlamento veneto pianificheranno inoltre le politiche da adottare nelle aree di competenza che saranno di loro responsabilità dopo la dichiarazione di indipendenza. Dopodiché le istituzioni venete apriranno il dialogo con l’Unione Europea e con gli altri organismi internazionali.
11. Cosa avverrà quando verrà dichiarata l’indipendenza?
Quando sarà dichiarata l’indipendenza, il Veneto diventerà uno stato sovrano. In particolare sarà annullato l’effetto del plebiscito di annessione all’Italia del 1866.
Sarà quindi promulgata la nuova costituzione veneta e sarà sostituita ogni legge esistente in contrasto con essa, a cominciare dall’annessione all’Italia derivante dal plebiscito del 1886.
Il governo e il parlamento del Veneto subentreranno in tutte le aree di competenza ora riservate al parlamento di Roma e ai ministeri italiani. Il Veneto assumerà il proprio ruolo nel mondo e presenterà domanda di ammissione per diventare membro delle Nazioni Unite. Una delegazione veneta sarà inoltre inviata presso il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea.
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