Veneto Stato: al congresso del 9 marzo a Curtarolo i candidati sindaci sfidano lo stato italiano: “porteremo i soldi dei nostri comuni all’estero”

Nell’occasione saranno rese note anche le candidature a Verona e Conegliano. Presenti anche diversi sindaci in carica che aderiscono alla resistenza fiscale promossa da Veneto Stato

Si terrà venerdì 9 marzo a Curtarolo (PD) presso la Sala Forum in Via Kennedy 6 (con inizio alle ore 21) un evento che si preannuncia storico per la politica veneta.

Veneto Stato infatti si riunisce in un congresso straordinario che porterà la sfida allo stato italiano da parte dei propri candidati sindaci.

Tutti i principali candidati saliranno quindi sul palco per far propria l’iniziativa partita dal candidato sindaco di Silea Gianluca Busato di internazionalizzare la tesoreria comunale in caso di elezione.

Saranno presenti anche diversi sindaci in carica che hanno deciso di aderire alla resistenza fiscale promossa da Veneto Stato perché portare le tesorerie comunali all’estero è consentito dall’Unione Europea

A tal proposito, Gianluca Busato, il promotore dell’iniziativa di “fuga all’estero delle tesorerie comunali”, in un suo intervento di ieri ha dichiarato: “È grave e insostenibile l’inconsapevolezza e la passività dell’attuale classe dirigente veneta, che di fronte alla prepotenza dello stato centralista indebitato e morente si è solo messa a belare più forte, per dare maggiore risalto alla propria condizione di sudditanza o, peggio, di connivenza. A Curtarolo daremo un segnale forte che è finito il tempo del lamento: ora si passa all’azione, legale e democratica, per l’indipendenza del Veneto Stato. Quando saremo eletti, inizieremo portando all’estero i soldi dei nostri comuni, sottraendoli alle grinfie dello stato italiano e approveremo atti normativi legali e democratici per impedire che ciò avvenga.””

Sempre per quanto riguarda le elezioni comunali, sempre a Curtarolo saranno inoltre svelati i candidati alla carica di sindaco del comune di Verona e di Conegliano, che nell’occasione faranno la loro presentazione al pubblico.

Si tratta di candidature di grande risalto, che assicurano a Veneto Stato un risultato in doppia cifra e un probabile ballottaggio contro i rappresentati della partitocrazia italiana. In particolare su Verona, che rappresenta il clou del prossimo appuntamento elettorale, la campagna elettorale di Veneto Stato costituirà una sorpresa assoluta e clamorosa, con un salto di qualità inaspettato che accelererà il progetto di indipendenza.

Molto netta la presa di posizione dell’economista Lodovico Pizzati, segretario politico di Veneto Stato, che ha detto: “I veneti favorevoli alla completa indipendenza politica sono il 53,3%, come dimostra un sondaggio scientifico di gennaio. I partiti italo-padani stanno facendo un enorme danno: illudere i veneti con percorsi che richiedono un permesso da Roma è vergognoso, perché ci fa perdere tempo prezioso in un vicolo cieco già sperimentato da decenni dalla Lega. L’unico percorso concreto è l’indizione di un referendum per l’indipendenza con monitoraggio internazionale, esattamente come sta avvenendo in Scozia. Abbiamo il diritto di farlo, riconosciuto dalla comunità internazionale e dall’Italia stessa. Abbiamo il dovere di farlo, perché la situazione economica è drastica e l’emigrazione è galoppante. Abbiamo il potere di farlo eleggendo rappresentanti istituzionali indipendentisti. Allora facciamolo, perché il Veneto si merita uno stato confederale moderno e aperto al mondo che rispetti la completa autonomia delle comunità locali, come fanno in Svizzera e in Austria.”

Altrettanto sicura delle aspettative per Veneto Stato è il presidente Alessia Bellon, che è originaria proprio dell’alta padovana. “I cittadini vogliono azione politica e non solo amministratori, che sempre più devono fare i liquidatori fallimentari di uno stato colabrodo. Anche i migliori amministratori locali infatti non possono nulla se lo stato italiano ci priva di tutte le nostre risorse. Per questo bisogna dare un taglio con la partitocrazia italiana, e la gente ha bisogno di un’alternativa con un progetto concreto per mantenere il 100% delle nostre risorse nelle nostre amministrazioni locali. Questa alternativa si chiama Veneto Stato.”

I sindaci di Veneto Stato non saranno vassalli dello stato che mendicano le briciole da Roma. Dopo che i loro cittadini li eleggeranno a sindaci, saranno loro stessi a fermare il furto da parte dello stato italiano, attraverso gli strumenti di democrazia diretta che metteranno loro a disposizione. Con l’elezione a sindaco, chiederanno inoltre agli stessi cittadini il pieno mandato politico per divenire interlocutori della comunità internazionale assieme ad altri amministratori veneti per indire il referendum per l’indipendenza. Basta mendicare a Roma come fanno i partiti italo-padani. L’unica via fattibile è la completa indipendenza politica. Basta solo una maggioranza di noi veneti per farlo, proprio come sta facendo la Scozia. Svegliamoci, non abbiamo più tempo da perdere.

L’appuntamento da non perdere è quindi a Curtarolo, venerdì prossimo 9 marzo.

Venezia, 5 marzo 2012

Ufficio Stampa
Veneto Stato

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